venerdì 29 ottobre 2010

Da IlMachete.it - La Casa dei 1000 corpi, l'horror più sofferto


La Casa dei 1000 Corpi, l' Horror più sofferto
15.10.2010 - Maria Peritore
Quando nel Duemila furono ultimate le riprese de La Casa dei 1000 corpi, la Universal ne osteggiò la distribuzione per la violenza dei contenuti, tanto che dovettero passare tre anni, quattro per la bigotta Italietta, prima di uscire nelle sale.
Intanto le Twin Towers erano già state bombardate, migliaia di innocenti sacrificati, la crisi economica proclamata tra promesse di ripresa e oscuri intrallazzi.
Il genio di Rob Zombie, dunque, ha dovuto attendere che ci riprendessimo da più efferate realtà e crudeli scenari per mostrarsi ai cinefili di ogni palato e latitudine.


Fatta la premessa: cos’avrà mai di orrido questo film?
Tutto e niente.
A guardar bene le sequenze iniziali, infatti, viene in mente il Rocky Horror Pictures Show di J. Sharman, se non fosse che nel prosieguo ci si imbatte nel remake di Non aprite quella porta di T. Hooper, con tanto di sadica e antropofaga famigliola.
Nulla di nuovo, ma solo rumore intorno a Rob Zombie, che, da regista, scrittore, musicista, grafico alternative metal, si è cimentato in un tributo appassionato al cinema gore, mettendo in campo i suoi talenti e creando un allucinato, acido, lungo videoclip facendo uso di inquadrature, talvolta strampalate, volutamente finalizzate ad enfatizzare sangue e violenza.



Un esercizio di stile il cui risultato è una pellicola ampollosa, un parodico divertissement con rimandi caricaturali a B-movie splatter, non senza una sottile ironia che, nell’inesauribile feedback di massacri, non risparmia neppure i fratelli Marx e, che, pur nell’assenza di uno script, vale la pena segnalare perchè espressione dei nostri tempi esasperati, crudeli e senza il senso della misura.

Nessun commento:

Posta un commento